-Odio chi-

Odio gli indifferenti, gli egoisti.
Quelli che ‘esistono solo loro’ e devono salvaguardare il proprio culo per non farsi troppo male (hanno forse paura delle cicatrici).
Odio i buddhisti, con o senza la h, quelli che ‘basta volere una cosa per ottenerla’ e che ‘devi pensare positivo’.
Odio i manipolatori, quelli che credono di esser nati per deviare i destini altrui e che si impegnano affinchè tu possa intraprendere la strada da loro scelta al prezzo di menzogne e di realtà inventate all’uopo.
Odio chi si riempie la bocca di grandi proclami e poi, appena ne ha la possibilità, non perde l’occasione per schiacciarti come una formica.
Odio chi si iberna per non avvertire le sensazioni che il corpo reclama.
Odio chi ritiene di essere superiore sulla base di un obiettivo raggiunto che, in genere, viene simboleggiato da una laurea o da un buon matrimonio o da una buona professione.
Odio chi ritiene di poter giudicare ‘perché chi è causa del suo mal pianga sé stesso’.
Odio chi affida i propri figli a cialtroni e conformisti di ogni sorta e poi vive l’opportunistico terrore che possano essere deviati, nella loro ‘formazione’, da chi vive un’esistenza scandita dal cuore e non dal calcolo, con tutti i rischi infettivi che essa puo’ comportare.
Odio chi (i propri figli) li deve tutelare ad ogni costo tranne, poi, lasciarli nelle grinfie di un compagno/a anaffettivo ed egoista.
Odio chi ricerca l’errore grammaticale per gridare al vento che sei un’ignorante.
Odio chi ritiene di essere superiore perché non si è concesso.
Odio chi ritiene di avere un gran cuore e poi sceglie, per compagno/a di vita, una persona crudele, classista ed egocentrica.
Odio chi passa da modesto ed aspetta il tempo buono per piazzarsi nella tua vita.
Odio chi dice di volerti tanto bene, ma l’unica cosa a cui è interessato è: essere presente solo per ingrossare il proprio ego spropositato.
Odio chi sa sempre qual’è la cosa giusta da fare (per te), e poi annega in un mare di opportunismo che gli consuma le giornate in un non senso di disperazione.
Amo le persone semplici, quelle che hanno fiducia e ti guardano con un sorriso negli occhi, senza prima aver scandagliato le forme dell’abbigliamento, senza che ‘se fai questo o se fai quell’altro, sei uno buono, altrimenti passi dalla parte dell’umanità negletta’.
Amo chi si infuria perché ritiene di aver subito un’ingiustizia e piange disperato nel chiuso della propria stanza.
Amo chi ama oltre le parole, con i fatti, oltre tutto.
Odio me stessa perché odio.
Amerei me stessa se potessi essere superiore all’odio, se potessi comprendere, con il cuore, il mondo intero, il giusto e l’ingiusto, se potessi mostrare la mia fragilità senza aver paura di essere giudicata.
Amerei meglio me stessa se, con la forza del mio amore, potessi essere quella che sono senza paura e librare nell’aria come una leggera e spensierata farfalla, distante dalle inezie, dai piccoli pettegolezzi di bottega, dalle grandi scortesie degli uomini importanti, dalle donne altezzose tutte secche e fashion che ti guardano dall’alto in basso come un brutto anatroccolo piccolo e nero;distante da chi pretende il tuo amore e le tue attenzioni costi quel che costi e solo perché ha deciso di volerlo, da chi impone la sua presenza con lusinghe fatate dense di sensi di colpa da instillarti.
Amerei, odierei, amo, odio, voglio, non voglio, in un senso che non sembra piu’ esserci, in un affogare, sommersa da una valanga di terra nera, infertile che tutto sembra voler seppellire.