-Chè-

Scrivere

in questo delirio di disordini compatti.

Nella spiaggia cristallina dal colore tenue di un pastello che mai stanca

affondare lievemente i corpi e sentirli annegare in una beatitudine pacata

senza confini.

E ritornare sempre ovunque a te, ormai lieve compagno

dei mie passi

chè la vita continua l’incedere costante.

A te ritornare ai tuoi sorrisi lontani dal mio sguardo

in un attimo sembri riempire la mia vita

quella affamata d’amore

che solo tu, nell’eternità precisa di un attimo,

hai potuto cogliere e amare infinitamente

Chè ci sono abbracci di chi è stato abbracciato ed ha imparato a farlo

e sono abbracci lievi, leggeri e rassicuranti

ci sono abbracci di chi non sa abbracciare eppure lo desidera

sono abbracci intensi soffocanti che non dovrebbero essere,

però,  come squarcio in una tela infinita, di tanto in tanto

stringono forte e dicono, così, della loro rara capacità d’amare.

In quello spazio vuoto, squarciato, hai colto l’essenza.

E solo tu potevi. Ora non ci sei piu’

a cingermi i fianchi

a rassicurare di te solo la mia esistenza

con quello sguardo silenzioso e ricco di comprensione

E affogo nelle lacrime

E annaspo in un respiro che manca.

https://luciovaleineterno.wordpress.com/1997/07/12/per-la-mia-valeria

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